Dott.ssa Adelia Natali

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Disturbi dell'umore


La depressione è un'alterazione dell'umore, caratterizzata da tristezza, senso di solitudine, mancanza di speranza, contrarietà, sensi di colpa e dubbi.

Alcuni individui possono provare questi sentimenti in modo occasionale, mentre altri hanno episodi più frequenti o con effetti che sono duraturi nel tempo: la depressione può infatti durare mesi o anni.
Un esempio riscontrato spesso, è la depressione nelle donne che hanno partorito, nei mesi successivi al parto.
Una volta raggiunto lo status che nella mente è stato desiderato, vissuto con intensa emotività, la donna si sente “svuotata” in senso psicofisico, non ha più energie da riversare all’esterno, si sente in un certo senso priva di uno status, delle emozioni, delle attenzioni che aveva dato senso alle sue giornate fino al momento del parto, ma che non ci sono più. Lo stesso può avvenire per un uomo che lavora per tutta la sua vita e dinnanzi al momento del meritato riposo e alla pensione, si sente inetto, di non essere capace più di nulla, rifiutato e si lascia andare ad una forma di malinconia che lo vede ritirarsi dalle attività quotidiane sociali, familiari o quant’altro. La conseguenza diretta sulla percezione della realtà quotidiana, è che la persona depressa, si focalizza solo sugli aspetti negativi di questa, evitando così di reinvestire energie sulle attività che regolarmente svolge. I manuali diagnostici, chiamano la depressione “disturbo dell'umore”, che è il tono emotivo di base delle persone, che oscilla tra due estremi, la tristezza e l’euforia e che condiziona il fluire delle emozioni, dei sentimenti, delle idee. L’umore è dato dall'equilibrio che determina l'alternarsi di gioie, contentezza, soddisfazioni con infelicità e dolori: questi sentimenti rappresentano la risposta interiore che diamo agli eventi esterni.
La depressione può essere il risultato di una perdita, di un lutto, di una separazione da una persona amata o di una situazione complessa per la quale non si intravede via di uscita, come la disoccupazione, una malattia, l'isolamento sociale e affettivo, diverse frustrazioni.
Se la persona è cosciente delle cause che hanno portato alla sua reazione depressiva, si può pensare che con un aiuto adeguato e in un periodo di tempo ragionevole questa possa superare la sua depressione.
Ci sono persone che sono maggiormente esposte al rischio di soffrire di stati depressivi:
- persone che hanno casi in famiglia di depressione
- persone che ne hanno già sofferto in passato
- persone che abusano di alcol, farmaci e droghe
- persone che sono sottoposte costantemente ad eventi stressanti
- persone che hanno una situazione sociale particolare (anziani, disoccupati, emarginati, emigrati)
- persone portatrici di handicap


COME RICONOSCERE UNA PERSONA DEPRESSA
A parte la diagnostica, che molto ci può aiutare, ma che risulta a volte imprecisa dinnanzi alla molteplicità e soprattutto alla diversità della manifestazione di uno stato depressivo da un soggetto all’altro, molto ci può aiutare l’osservazione.
Qui di seguito sono elencati alcuni comportamenti tipici, che le persone depresso mettono in atto nel corso dello svolgimento della loro giornata:
- non ha voglia di fare nulla, nessuna attività lavorativa, sportiva, di gioco
- fin da appena sveglio si spaventa ad immaginarsi la giornata che deve affrontare
- il momento in cui si sente è meglio, è spesso la sera, al cessare di tutti i suoi impegni
- il risveglio è sempre legato ad un preponderante senso di angoscia
- ha la percezione che il suo stato di malessere è interno e non esterno
- non nutre speranze di miglioramento o di guarigione
- il futuro è nero, non c’è speranza di stare meglio
- spesso ignora il suo problema, dichiarando di essere sempre stato così e comunque di non poter migliorare
- la comunicazione interpersonale è notevolmente ridotta, così come le uscite ed i contatti
- si mostra molto introverso e riluttante a confidarsi
- non prova nemmeno a lottare
- nei casi più gravi, prova un desiderio di morte
- il suo stato di depressione è costante durante il tempo
- non nutre speranza in nessun aspetto della vita

CRITERI DI DIAGNOSI
La diagnosi dei disturbi dell’umore appare complessa, perché su questa, gioca un ruolo importante il fattore tempo, inteso come tempo di insorgenza del sintomi, durata di questi, intensità con la quale si manifestano e si mantengono nel tempo.
Il manuale diagnostico DSM IV li cataloga suddivisi in:
episodi che possono verificarsi all’interno della strutturazione di un disturbo dell’umore, o che invece si possono manifestare in un certo periodo della vita.
Gli episodi depressivi sono:
- episodio depressivo maggiore
- episodio maniacale
- episodio misto
- episodio ipomaniacale
disturbi veri e propri che si suddividono in:
- disturbo bipolare I
- disturbo bipolare II
- disturbo ciclotimico
- disturbo dell’umore dovuto a condizione medica generale
- disturbo dell’umore indotto da sostanze

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